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Convegno: Comunicazione e formazione per il progresso della società 11-05-2012
> Locandina
> Intervento di Chiara Torri (Accademia di Senologia di Gravedona)
Summer School on Senology di Gravedona
Settimanale, sabato 8 settembre 2012
> Locandina
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LE ESPERIENZE DEGLI STUDENTI
Grazie perch¨¦ ci "impensierisci", cio¨¨ ci dai da pensare :). francesca g
L'Accademia mi ha permesso arricchirmi e migliorarmi, a prescindere dall'ufficialit¨¤, e l'esperienza ¨¨ stata veramente positiva.
Avere una certificazione ufficiale ¨¨ sicuramente una cosa che va a vantaggio di chi frequenta ma non ¨¨ il motivo principale per frequentare. chiara t
Ho ricevuto molto: la capacit¨¤ di critica positiva, l'occhio intuitivo, la capacit¨¤ di riflettere e soprattutto la capacit¨¤ di vedere le cose da pi¨´ prospettive.
E soprattutto ho ricevuto molti stimoli per crescere e migliorare.
In universit¨¤ queste cose non ci sono per nulla!
. sara c
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RIFLESSIONI SULLA SUMMER SCHOOL
di Francesca Giovannenze
In realt¨¤ una volta rispolverato quell'angolo della memoria con l'etichetta Gravedona gli hashtag non finirebbero mai, ma l'esigenza comunicativa d'altra parte impone di sistematizzare il pensiero, di modellare la catena di ricordi, di dare ad ognuno un posto su questa pagina in modo tale da poter ricostruire autonomamente ci¨° che voglio trasmettere. Dando una chiave interpretativa e non un dogma. Dando un metodo e non una nozione. Rendendo anche la lettura Esperienza. E, se sar¨° riuscita nel mio intento, scoprirete proprio questo: qual ¨¨ il messaggio che abbiamo portato a casa dalla Summer School di Gravedona, e come fare per trovarlo. Ma partiamo con ordine. Partiamo da come tutto ¨¨ nato.
Entusiasmo. Perch¨¦ si dovrebbe partire da Roma per andare nell'ospedale di una cittadina di provincia a centinaia di km di distanza, senza sapere neanche di preciso dove, nel mezzo delle proprie brevi vacanze estive? Per passione, per entusiasmo, per fiducia, per caso. Perch¨¦ ¨¨ il caso che ci ha fatto incontrare sul web Giorgio Baratelli, chirurgo senologo all'Ospedale di Gravedona, ¨¨ la fiducia in un uomo che crede nella formazione medica e riesce a potenziare le capacit¨¤ di ognuno che ci ha convinti a partire, ¨¨ l'entusiasmo che ci ha fatto vedere le difficolt¨¤ come ostacoli superabili e le prospettive dell'esperienza che stavamo per intraprendere come opportunit¨¤ uniche, ¨¨ la passione che si trasmette, in maniera quasi endemica, e che trasmettendosi si moltiplica.
ABC Partire da ci¨° che ¨¨ ovvio, semplice, che ¨¨ sotto i nostri occhi. Partire da una mela. L'esame ob(b)iettivo di una mela. Osservarla, palparla, descriverla, come se fosse una persona, cercare il linguaggio giusto, senza lasciarsi sfuggire i particolari. Trovare in ogni mela una particolarit¨¤, una diversit¨¤, l'indizio di qualcosa passato che l'ha cambiata. ¨¨ cos¨¬ che fa un buon medico: guarda, osserva, ascolta. Non si attacca ad un'idea ma apre la propria mente ad ogni possibilit¨¤; anche quando tutti vanno nella stessa direzione, quanto tutto sembra ovvio, anzi soprattutto in quel caso, bisogna essere in grado di pensarla diversamente, non per mania di protagonismo, senza perdersi nel labirinto di supposizioni alimentate esclusivamente dalle proprie convinzioni, semplicemente interpretando ci¨° che ¨¨ sotto i nostri occhi e che, per convenzione, rischiamo di non vedere.
Serendipity. Per definizione ¨¨ "la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra". In fondo la Summer School a Gravedona ¨¨ stato questo: partire con il proprio bagaglio di conoscenze per andare a imparare qualcosa in pi¨´ da chi era disposto a insegnarcelo e tornare avendo stampata nella propria mente una mappa che ci indichi il come. Cercare il cosa e trovare il come. Svincolarsi dal proprio status di accumulatore di informazioni per imparare ad applicarle in un contesto reale. Scoprire che abbiamo gi¨¤ dentro di noi la scienza e la coscienza che ci servono per essere in grado di rapportarci con le pazienti, basta acquisirne consapevolezza e lasciarle venire fuori. Imparare da chi vive la malattia a vederla con occhi diversi, imparare che non basta spiegarsi un meccanismo fisiopatologico per capire il perch¨¦, imparare che non ¨¨ solo il corpo biologicamente inteso ad ammalarsi ma ¨¨ un corpo pi¨´ esteso, socio-affettivo, il corpo della famiglia e delle amicizie, non ¨¨ solo il ???? a cambiare, ¨¨ la ???, ¨¨ l'essenza, ¨¨ la prospettiva in toto di un essere umano. Impararlo da loro, dalle pazienti ed ex pazienti, dalle Giovani Marmotte.
Yesterday's mistakes > Tomorrow's achievements. Abbiamo imparato a non aver paura di sbagliare, che da un errore pu¨° nascere un'idea. Che le idee geniali nascono dalle cose pi¨´ banali (chiss¨¤ se esisterebbe ora la sonda di Dormia se prima non avessero inventato le damigiane e i tappi). Abbiamo imparato che le nozioni si possono dimenticare, ma non il metodo. Che esporre le proprie idee ¨¨ un modo per farle crescere se si riesce a superare la paura di sentirsi giudicati. E per farlo bisogna mettersi in gioco, essere consapevoli di poter sbagliare ad ogni passo e, nonostante questo, mettere in ogni passo il massimo della propria passione e perseguire l'eccellenza. "Sarai sapiente, se non ti crederai tale" (S. Agostino, De an. et eius or. 3, 1, 1).
A questo punto mi chiedo se ci¨° che ho scritto possa in qualche modo avervi portato a capire la parola chiave, il take home message. Forse no, forse apparir¨¤ chiara soltanto a chi sapr¨¤ guardarla con attenzione.
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